Nel settore della ristorazione e ospitalità, soprattutto nei contesti stagionali (località turistiche, montagna, isole), è prassi comune offrire alloggio ai lavoratori fuori sede.
Ma come deve essere gestito l’alloggio dal punto di vista contrattuale, fiscale e contributivo?
🧾 È obbligatorio offrire l’alloggio?
No, non è obbligatorio, ma:
È fortemente raccomandato in caso di lavoro stagionale fuori residenza
Può diventare un vantaggio competitivo importante per attrarre personale
In alcuni casi è previsto da accordi locali o da prassi di settore (es. in rifugi o località di difficile accesso)
🛏 Come si specifica l’alloggio nel contratto?
Deve essere indicato per iscritto, specificando:
che il datore mette a disposizione un alloggio gratuito o a canone agevolato
se l’alloggio è individuale, condiviso, in struttura aziendale o in convenzione esterna
se comporta una trattenuta in busta paga oppure no
✅ È buona prassi allegare una scheda con:
indirizzo
condizioni d’uso (costi, utenze, pulizie, spazi comuni)
durata e condizioni di fine utilizzo
💶 L’alloggio compare in busta paga?
Dipende dal trattamento scelto:
🟢 Alloggio gratuito (senza trattenute)
È considerato un benefit
Va indicato in busta paga con valore figurativo (ma può essere esente da tassazione entro certi limiti)
🟠 Alloggio con trattenuta
La trattenuta compare tra le voci in negativo in busta paga
Può essere una cifra simbolica (es. €100/mese) o una quota convenzionale
⚠️ Attenzione: non si può detrarre più del valore effettivo del beneficio ricevuto. La trattenuta deve essere proporzionata.
📊 Fiscalità e contributi
✅ Sgravi fiscali (per il datore)
L’alloggio concesso a titolo gratuito o parzialmente gratuito può essere deducibile dal reddito d’impresa
non concorrono a determinare il reddito, entro il limite complessivo di 1.000 euro (2.000 euro in caso di figli a carico):
il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore dipendente dal datore di lavoro;
le somme erogate o rimborsate al lavoratore dipendente dal datore di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, delle spese per la locazione dell’abitazione principale ovvero degli interessi sul mutuo relativo all’abitazione principale.
Se offerto tramite portali welfare aziendale, può essere interamente esentasse
⚠️ Se non rientra nei limiti:
L’importo dell’alloggio gratuito può essere soggetto a tassazione e contribuzione per il dipendente (come “compenso in natura”)
È importante verificare con il consulente del lavoro se l’azienda rientra in agevolazioni specifiche (es. per turismo, stagionalità, Sud Italia)
🧮 Esempio pratico in busta paga
Caso 1 – Alloggio gratuito esente:
Voce in busta paga: “Alloggio fornito – valore figurativo: €200”
Tassazione: 0€ se entro limite fringe benefit
Retribuzione netta invariata
Caso 2 – Trattenuta alloggio €150:
Compare in negativo (es. “Alloggio – €150”)
Riduce la retribuzione netta
Nessuna tassazione aggiuntiva
🎯 Perché conviene offrire alloggio?
Vantaggio per il datore | Vantaggio per il lavoratore |
Attira più candidati fuori zona | Risparmio diretto su affitto |
Deduzione fiscale possibile | Maggiore disponibilità a lavorare lontano |
Maggiore fidelizzazione | Accesso immediato e semplificato |
Riduzione turnover | Sicurezza abitativa |
📎 Approfondimenti:
[Esempi su gestione benefit in busta paga – Ipsoa, Sole24Ore, Fondolavoro]